domenica 6 novembre 2011

Piani di lottizzazione - rete idrica e fognaria: un problema aperto (dal foglio informativo )

Nel mese di luglio il Consiglio comunale ha approvato un piano di lottizzazione per 5 lotti in località «la Cupoletta», illustrato in dettaglio così: è prevista una strada, l’illuminazione, il verde, l’allaccio alle fogne ... tutto conforme alla legge. E l’acqua? «L’acqua no, non ci sono i tubi per l’allaccio alla rete idrica» .
Non ci sono i tubi, appunto. Lì non arriva la rete idrica. In una località a 2km circa dal centro storico gli abitanti non avranno accesso all’acqua potabile e se un giorno l’Acea dovesse veramente mettere in opera l’impianto per la potabilizzazione dell’acqua (che avrebbe dovuto essere pronto a gennaio 2011), loro dovranno comunque uscire di casa per rifornirsi di acqua, come nel Medioevo. Purtroppo, gran parte delle abitazioni di Trevignano sono in questa stessa condizione e moltissime non sono neanche allacciate alle rete fognaria (Cobis).

Non si tratta di costruzioni abusive, bensì di edifici realizzati con i permessi previsti per legge e rilasciati dal Comune anche in assenza delle cosiddette opere di urbanizzazione primaria. In teoria, un edificio senza acqua corrente e fogne, non ha diritto all’abitabilità e, quindi, non può essere utilizzato come abitazione. Evidentemente, a Trevignano non è così. L’adeguamento della rete fognaria e di quella idrica allo sviluppo edilizio della cittadina avrebbe dovuto essere realizzato dall’Acea Ato2 ma non risulta che l’amministrazione comunale si sia interessata all’argomento, abbia chiesto all’Acea di dare corso a un piano di investimenti che non può non essere stato contemplato al momento della consegna del sistema idrico integrato (SII) all’Ato2 nel 2006.

Chiediamo che sia valutata appieno questa situazione ed il rischio sanitario di questo numero imprecisato di fosse biologiche che, paradossalmente, rischiano di inquinare i pozzi dello stesso terreno, dei terreni circostanti fini ad arrivare alle acque del lago.

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