mercoledì 4 gennaio 2012

Un diverso modo di amministrare è possibile ( ed esiste già)



Il MOVIMENTO VERSO UN COMUNE VIRTUOSO ha come modello di riferimento e campo applicativo quello definito dalla Associazione dei Comuni Virtuosi nata in Italia nel 2005 e che conta oggi l’adesione di 54 comuni.
Va precisato che Il termine “comune virtuoso” viene anche utilizzato per definire la virtuosità dei bilanci degli enti locali, secondo criteri di autonomia finanziaria, equilibrio entrate-spese, capacità di riscossione delle entrate. Criteri legati a concetti di economia finanziaria ed ai principi del patto di stabilità. Non è a questo che ci riferiamo: il MOVIMENTO VERSO UN COMUNE VIRTUOSO si riferisce esclusivamente alla virtuosità di comportamenti e stile di vita all’insegna di sostenibilità ambientale e del rispetto dei beni comuni, così come viene intesa dall’Associazione dei Comuni Virtuosi
Il comune virtuoso è impegnato su temi di intervento che ben sono indicati nello statuto dell’associazione e che possiamo ricondurre e sintetizzare in cinque punti.
1.
2. Tutela del territorio come bene comune, stop al consumo indiscriminato di suolo, istituzione di forme di compensazione laddove questo non sia possibile. Sostegno e incentivazione delle forme di recupero urbano, edilizio, urbanistico e territoriale, programmazione del territorio partecipata.
3. Riduzione dell’impronta ecologica comunale attraverso l’efficienza energetica degli edifici pubblici, acquisti “verdi”, cibi biologici per le mense scolastiche , fontana leggera etc.
4. Obiettivo “Rifiuti 0” cioè raccolta differenziata dei rifiuti di oltre l’80% e ottimizzazione della pratica del riciclo verso l’azzeramento dell’indifferenziato.
5. Promozione di progetti di mobilità sostenibile per ridurre l’inquinamento atmosferico attraverso l’organizzazione di servizi pubblici e collettivi, l’istituzione del “piedi bus”, l’ottimizzazione del piano del traffico, il “car sarin”, etc.
6. Incentivazione di nuovi stili di vita ispirati ai temi della decrescita dei consumi e della democrazia partecipata. Le scelte riguardano forme di ospitalità sostenibile, banche del tempo, finanza etica, autoproduzione e produzioni biologiche, disimballo dei territori, diffusione del commercio equo e solidale, ma anche partecipazione dei cittadini alle scelte della comunità, attraverso assemblee pubbliche e consigli comunali aperti.







1 commento:

  1. Complimenti per l'iniziativa! E' giusto quella che io ed altre persone vorremmo riproporre qui nel nostro paese in Provincia di Brescia. Vi chiedo un piccolo aiuto. Potresti girarmi gentilmente il vostro atto costitutivo ed il vostro statuto così da prenderli come esempio.
    Il mio indirizzo email è: celtic1987@hotmail.it
    Grazie mille. Spero di ricevere una risposta quanto prima.

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